Industria petrolifera offshore

Ingegneria, esplorazione e produzione

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Risorse minerarie.


BEN ha eseguito – per conto di una grande società di ingegneria italiana – un’analisi del mercato associato agli investimenti per le attività di esplorazione e produzione petrolifera offshore, misurandone le dimensioni e definendone le caratteristiche. Nel seguito sono riportate alcune note introduttive sul complesso lavoro di esplorazione svolto dagli operatori.

Le risorse petrolifere, alla stregua di altre risorse minerarie, sono di proprietà dello stato, che offre concessioni per l’esplorazione, sviluppo e produzione di campi petroliferi e di giacimenti di gas.

Le compagnie petrolifere spesso si associano fra loro per ripartire il rischio delle attività esplorative, nominando un operatore guida.

Concessione per esplorazione

Le concessioni (o licenze) vengono affidate agli operatori generalmente a fronte di gare ad evidenza pubblica, attraverso le quali ciascun operatore assume impegni circa le attività esplorative (analisi sismiche, pozzi esplorativi, ecc.).

Le compagnie, una volta messo in produzione il giacimento, pagano al governo le royalties e una tassa sul profitto. Alle volte sono previsti contributi iniziali a fondo perduto (license fee, ground rents, ecc.) favore del governoa .

Una forma alternativa di concessione è il cosiddetto Production Sharing Agreement (PSA), attraverso il quale le compagnie che vogliono aggiudicarsi la concessione, offrono una percentuale della produzione che verrà assegnata al governo nella fase di sfruttamento del giacimento.

Una ulteriore alternativa è il cosiddetto Service Contract, attraverso il quale la compagnia petrolifera agisce come appaltatore per conto del governo, che rimane proprietario del prodotto, a fronte del pagamento di un corrispettivo.

I campi dove si ritiene possano giacere idrocaburi vengono sottoposti ad una serie di prospezioni: gravity survey, magnetic survey, seismic reflection surveys.

I giacimenti più interessanti sono soggetti a verifiche sismiche più dettagliate, che consentono di ricostruire la geologia del sottosuolo, misurando il tempo di riflessione delle onde sonore che viaggiano all’interno di rocce e substrati di varie densità.

Quando un’opportunità è stata identificata e valutata e passa i criteri di selezione definiti dalla compagnia, vengono perforati pozzi esplorativi che possono confermare la presenza o assenza di petrolio e gas.

Riserve

Le riserve sono il principale asset di una compagnia petrolifera.

L’iscrizione a bilancio delle riserve si chiama booking e viene eseguito nel rispetto di regole definite dalla Society of Petroleum Engineers (SPE).

Le stime ufficiali di riserve provate (proven reserves) sono sempre inferiori a quelle che le compagnie ritengono esistere effettivamente. Per ragioni pratiche, le compagnie definiscono il termine proven plus probable estimate (2P), che rappresenta ciò che esse ritengono di potere estrarre, ai fini di una pianificazione di lungo termine.

Le riserve sono primariamente una misura del rischio geologico, ovvero della probabilità che il petrolio esista e che possa essere estratto alle condizioni economiche attuali e con la tecnologia disponibile attualmente. Le riserve sono classificate in tre categorie:

  • Proven reserves – si tratta di petrolio e gas che può essere prodotto con ragionevole certezza con le correnti tecnologie ed ai prezzi correnti (1P or P90 – ovvero con una probabilità di essere prodotto pari al 90%).
  • Probable reserves – si tratta del petrolio e gas che può essere prodotto con ragionevole probabilità (2P or P50).
  • Possible reserves – si tratta del petrolio e gas che può essere prodotto in circostanze favorevoli (3P or P10).