Il progetto.
Il progetto prevede la costruzione e gestione di un impianto per la produzione di biodiesel per autotrazione e uso come combustibile.
Data l’attesa carenza di olio vegetale nel medio termine, l’impianto è alimentato da una miscela di oli vegetali e grassi animali provenienti dal riciclo, consentendo di aumentare il valore aggiunto ed i margini operativi.
L’impianto è destinato a servire il mercato italiano, riservando al mercato europeo – su base opportunistica – la produzione in eccesso rispetto al mercato locale.
Sviluppo del progetto
L’investimento si sviluppa in tre fasi, coerentemente con lo sviluppo atteso dell’approvvigionamento di materie prime.
Inizialmente la capacità dell’impianto è posta a 15mila ton/anno, da espandere a 30 mila ton/anno in una seconda fase.
Sviluppo del biodiesel in Italia.
La produzione di Biodiesel in Italia è iniziata nel 1992 con un progetto finanziato dalla Commissione Europea a vantaggi di una compagine italo-francese.
In precedenza la produzione proveniva da piccoli impianti del nord Italia, dedicati alla produzione di estere metilico. Successivamente è stato realizzato un grande impianto a Livorno, promosso da Novaol (affiliata di Cereol) per trasformare in biodiesel oli di semi vari.
Nel 1994 il biodiesel era esentato da accise e imposte senza limiti di capacità. Un anno più tardi il governo introdusse un limite all’esenzione, posto a 125mila ton/anno, elevato a 300mila ton/anno nel 2001. La produzione italiana di biodiesel nel 2002 era pari a 220mila ton/anno, con una capacità installata di 600mila ton/anno.