Investire bene per un’impresa sana significa disporre di un portafoglio di iniziative sufficientemente ampio, all’interno del quale scegliere le opportunità più promettenti, con metodo e tempestività.
L’ampiezza del portafoglio di opportunità è generalmente indice dello stato di salute dell’impresa. Un impresa in condizioni di salute meno buone deve adoperarsi affinché possa riprendere a generare e vagliare opportunità.
Sembra impossibile ma molte organizzazioni ritengono di potere investire bene basandosi su intuizioni e raccomandazioni qualificate, senza verificare con metodo la fattibilità tecnica, commerciale ed economica di un progetto, e senza valutarne i rischi.
Questa prassi è giustificata soltanto se un eventuale fallimento del progetto non è in grado di mettere a rischio il raggiungimento degli obiettivi dell’impresa, ovvero se l’esposizione massima prodotta dall’iniziativa è di gran lunga inferiore alle riserve accumulate dall’impresa.
Tempo fa in una zona di pregio a Milano, nell’epoca dello sviluppo della fotografia digitale, aveva aperto un negozio dedicato allo sviluppo e stampa di pellicole fotografiche monomarca: un’iniziativa singolare, frutto di qualche intuizione fantasiosa. In quanto tempo ha chiuso questo negozio?
Calcoliamolo insieme: fido massimo = (investimento iniziale) + (costi operativi mensili) x (nr. mesi di vita) ==> nr. mesi di vita = [(fido massimo) – (investimento iniziale ) ]/ (costi operativi mensili)
Spesso è possibile rivelare la scarsa redditività di un progetto, anche complesso, attraverso una semplice analisi di ordine di grandezza delle variabili in gioco. I progetti che meritano un approfondimento e che hanno buone probabilità di riuscita generalmente superano questo semplice esame.
Investire bene significa conoscere tutto dell’iniziativa individuata, valutando e tenendo sotto controllo il controllo tutti i rischi nelle fasi di sviluppo e di esecuzione.
Se l’iniziativa è un nuovo sviluppo commerciale o industriale, conoscere tutto significa disporre di dati oggettivi e quantitativi su tecnologie, mercato, concorrenti, canali distributivi, aspetti logistici e normativi, con un’analisi delle tendenze più probabili nell’arco temporale che coincide con i tempi di ritorno dell’investimento.
Tenere sotto controllo i rischi significa innanzitutto individuarli, identificando le variabili relative a tempi, aspetti tecnici e di mercato che sono in grado, al loro variare, di modificare i risultati economici dell’iniziativa. Una volta determinati i possibili scostamenti, è necessario eseguire un’analisi quantitativa dei rischi, valutando la probabilità che il progetto ha di non produrre i risultati economici minimi prefissati.