La fiducia delle imprese

Il settore manifatturiero italiano nel mese di agosto 2018 dà segnali di stagnazione. Sia la produzione che i nuovi ordini si sono ridotti per effetto di una debole domanda interna, mentre l’incremento dei posti di lavoro è ai minimi dal 2016. Pur permanendo una pressione sui costi elevata, il mercato debole ne limita il trasferimento alla clientela.

Anche le aspettative sul futuro sono le più basse da oltre cinque anni.

Nei diversi settori vi è una netta riduzione della produzione e degli ordini, sia per i produttori di beni intermedi che di investimento, mentre si assiste ad una leggera crescita per i produttori di beni di consumo.

Gli ordini dall’estero sono aumentati, anche se il tasso di crescita di tali ordinativi si è ridotto rispetto agli ultimi cinque anni. Nonostante le tendenze non particolarmente rosee, le aziende manifatturiere hanno aumentato il numero di addetti, verosimilmente in relazione ai piani di potenziamento già predisposti.

Il rallentamento della crescita è continuo dagli inizi dell’anno e i dati più recenti indicano una stagnazione complessiva dell’industria
manifatturiera italiana, che è trainante per l’economia nazionale. Sono quindi attese ripercussioni negative sull’andamento del PIL nella seconda parte dell’anno, che potrebbe avvicinarsi a livelli di recessione.

La situazione è diversa in Europa. L’indice PMI manifatturiero nell’area Euro, nonostante un progressivo e significativo calo dall’inizio dell’anno, si mantiene su livelli di crescita sufficiente. Bisogna considerare tuttavia che il settore manifatturiero dell’Eurozona ha registrato a giugno l’espansione più debole da un anno e mezzo e vi è la possibilità di un rallentamento della crescita, con una contrazione in particolare degli ordini.