L’industria del riciclo
L’industria del riciclo in Italia continua a crescere, soprattutto nel settore degli imballaggi, dei rifiuti elettrici ed elettronici (Raee) e dell’organico.
In Italia
Nel 2015 il riciclo degli imballaggi ha raggiunto il 67% (sull’immesso al consumo) registrando una crescita dell’1% rispetto all’anno precedente, intercettando ed avviando a recupero circa 8,2 milioni di tonnellate. Tutte le filiere evidenziano indici in crescita, ad eccezione dell’alluminio che vede lievemente diminuire il riciclo (-1%) e la percentuale di riciclo sull’immesso a consumo (-4%).
Si confermano le eccellenze nel tasso di riciclo di carta (80%), acciaio (73,4%), vetro (71%) e alluminio (70%), mentre registrano le percentuali di crescita più elevate i quantitativi avviati a recupero di plastica (+10%) e legno (+5%).
In Europa
Il 26 gennaio 2017 la Commissione Ambiente del Parlamento Europeo ha approvato la proposta sulla riforma delle direttive sui rifiuti verso lo sviluppo dell’economia circolare per far rientrare i rifiuti nel sistema economico come materia prima seconda, creando nuovo sviluppo per le imprese e occupazione.
Per gli operatori italiani ciò significa che si chiederà di raggiungere il 70% di riciclo complessivo, con un una quota di riciclo per i materiali da imballaggio fino all’80%.
Entro lo stesso termine il conferimento in discarica non dovrà superare il 5% dei rifiuti prodotti, a fronte del 10% proposto dalla Commissione europea.
Infine, viene chiesta una riduzione della produzione degli scarti alimentari e dei rifiuti a mare del 30% al 2025 e del 50% al 2030 in confronto al 2014.
Il concetto di economia circolare
L’economia circolare si fonda su un nuovo modello circolare per la gestione degli scarti:
PRODUTTORI
- approvvigionamento sostenibile
- progettazione ecocompatibile
- ecologia industriale
- economia della funzionalità
CONSUMATORI
- consumo responsabile
- allungamento della durata d’uso
GESTIONE DEI RIFIUTI
- riciclo